Val di Ledro in estate

Le rocce impervie delle montagne, il turchese del Lago di Ledro, uno dei laghi più puliti del Trentino, circondato dal verde smeraldo di boschi e prati; quattro spiagge attrezzate e duecento chilometri di sentieri che si offrono ai biker più scatenati più tanti percorsi per escursionisti; insieme a richiami culturali e storici di grande suggestione come l’area delle palafitte di Molina, da poco inserita nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
È questa la carta d’identità della Valle di Ledro, un angolo di paradiso un po’ nascosto e quasi “sospeso” sull’Alto Garda, capace di riservare meravigliose sorprese.
A cominciare dalla “piscina naturale” del lago di Ledro che con i suoi 650 metri di altitudine è il bacino di regata più alto d’Italia, secondo al mondo solo al lago di St. Moritz – non per niente nel periodo estivo qui approdano da ogni parte del globo gli equipaggi olimpionici o dell’America’s cup per sfidarsi in appassionanti match race e campionati. Ma nelle cui acque cristalline possono fare un bagno in sicurezza anche le famiglie che qui trovano un rifugio tranquillo e rilassante dalla frenesia della vita cittadina.
Panorami da cartolina da percorrere grazie a una rete ben curata di sentieri che permettono di raggiungere i 2.254 metri del monte Cadria, la vetta più alta della Valle, cui si aggiungono molteplici occasioni di pratiche sportive: dalla vela al canyoning discendendo le forre del Palvico e del Rio Nero, il parapendio per ammirare la vallata dall’alto partendo da Passo Trat o Passo Tremalzo, dal tennis alla mountain bike su forestali, mulattiere e strade militari in uno scenario incantato che riconcilia il cuore.
La Valle sorprende per la grande varietà di ambienti e vegetazione, sono 1.500 le specie di piante presenti sul territorio, alcune rare e studiate dai botanici di tutta Europa, merito della combinazione di un clima di tipo mediterraneo e uno di tipo alpino, dal Garda al massiccio dell’Adamello, un dislivello di duemila metri in 15 chilometri. In primavera è un tripudio di gigli, genziane, botton d’oro, orchidee dai colori e profumi indimenticabili come la “nigritella” al sapore di vaniglia e cioccolato.
Tra un’escursione e una pedalata, meritano una visita i paesi dell’area, ideali per riposanti vacanze immersi nella natura durante tutto il corso dell’anno, grazie alla loro quota non eccessiva. Con due vere “chicche”: Molina di Ledro e Bezzecca. Il primo paese ospita il sito di un villaggio di palafitte scoperto nel 1929 quando il livello del Lago di Ledro fu abbassato per i lavori della centrale idroelettrica in costruzione a Riva del Garda: oltre diecimila pali conficcati nel lago, uno dei più importanti siti preistorici d’Europa, con un interessante villaggio che ricostruisce l’insediamento del tardo Neolitico e un museo che ne raccoglie i reperti.
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A Bezzecca si svolse invece, nel 1866, la storica battaglia tra garibaldini e austriaci durante la terza guerra d’Indipendenza, al termine della quale Garibaldi pronunciò il celebre: “Obbedisco!” in risposta all’ordine del Re di abbandonare il Trentino in seguito all’armistizio con l’Austria. Visibili per chi ha un interesse storico anche le trincee costruite nella I Guerra mondiale, quando la valle apparteneva all’Impero Austro-ungarico ed era zona di confine con il Regno d’Italia, ancora oggi percorse dai camminamenti che portavano alle zone fortificate.
Da non perdere la gita in alpeggio, dove viene mostrata la lavorazione artigianale del formaggio ricavato ottenuto dal latte delle mucche che pascolano nelle verdi malghe di montagna, e per concludere in bellezza la giornata un assaggio della cucina locale, da leccarsi i baffi, con i migliori piatti della tradizione trentina presentati insieme ad alcune specialità boeme che i ledrensi hanno appreso e poi tramandato durante il loro esodo nei dintorni di Praga durante la Grande Guerra: dagli “gnocchi boemi” fatti con l’impasto del pane lievitato più volte e un cuore di prugna susina, alle “livanze” fino all’ormai famosa polenta di patate.
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